“Il segreto del Grace College” di Krystyna Khun
Mentire è una di quelle arti molto sottili e raffinate, che solo chi ha una estrema esperienza e bravura può praticare. Inventarsi menzogne a raffica per sopravvivere rappresenta invece un semplice istinto che chiunque potrebbe sviluppare. Quando poi le bugie assumono dimensioni così esorbitanti da essere quasi incontrollabili, la situazione può complicarsi e rivelarsi catastrofica: questi i toni mantenuti dalla scrittrice Krystyna Khun, nel suo thriller per ragazzi “Il segreto del Grace College”.
Trama
Julia e Robert Frost non sono affatto contenti di doversi trasferire al Grace College: un posto isolato, dove le temperature cambiano continuamente con delle escursioni termiche da brivido, impossibile da abbandonare se non facendosi due ore di macchina per raggiungere il paese più vicino e dove soprattutto c’è qualcosa che non quadra. Julia e Robert lo avvertono fin da subito: questi boschi, quella vallata, ma soprattutto il Lake Mirror nascondono qualcosa di torbido e inquietante nei loro meandri. Veniamo così catapultati, attraverso gli occhi della narratrice Julia, in quella che è la vita da College “per ragazzini ricchi, viziati e non particolarmente brillanti” (stupido cliché, in quanto non sempre verità assoluta): una routine fatta di molte ore di lezione e corsi impegnativi, sport da praticare all’aria aperta e pettegolezzi. Come in tutti quei luoghi enormi fuori, ma così piccoli poi al loro interno (e la descrizione dell’arredamento così diverso tra le aule moderne e le camere da letto degli studenti, spoglie e tristi ce lo fa pienamente intendere), permette il proliferare di voci, malelingue, piccole verità: quando una ragazza viene ritrovata morta nel Lake Mirror, a seguito di un piccolo party di inizio anno severamente proibito, nessuno riesce a capire cosa sia successo davvero. Solo Robert, studente assai brillante nonché amante della matematica, capisce che la realtà dell’accaduto non è altro che un’equazione che deve essere risolta, deve trovare una soluzione e che sia unica in se stessa. Nessuno gli vuole credere però, tutti la considerano troppo strano, con le sue visioni e i suoi incubi notturni: solo la sorella Julia sembra davvero fidarsi delle sue parole, perché all’interno del Grace College “non ci si deve fidare di nessuno, MAI”. Le vicende si accavallano le une con le altre, ogni studente cerca di fare luce sul terribile omicidio, ma come è noto, se ci si avvicina troppo alla fiamma, prima o poi ci si brucia.
Critica
Il mondo dei college americani, rappresentanti spesso e volentieri un’élite e una casta chiusa, a noi completamente sconosciuto, ci appare nella sua limpidezza e turpitudine: tutti gli studenti sono stati sottoposti ad un test di ingresso, tutti gli studenti devono usare solo la rete internet offerta dal college, tutti gli studenti non possono lasciare il Grace College se non per motivi di salute davvero urgenti (motivo per cui la struttura è dotata di tutti i comfort, come una piscina, un cinema e un supermercato). Più che un posto dove studiare ed imparare, la scrittrice lo fa apparire come una vera e propria prigione, solo adornata da un sacco di vegetazione intorno, che non regala respiro in più, ma che al contrario sembra voler soffocare ogni persona con il suo verde.
“Il segreto del Grace College” ci fa lentamente scivolare in quella che sembra una struttura perfetta e una vita da sogno per ogni adolescente, ma che piano piano assume contorni sempre meno definiti e assai più inquietanti: primo di una serie (dove in ogni volume cambia il/la protagonista), si fa leggere con entusiasmo e curiosità divorante, fino alle ultime pagine, quando ogni cosa viene capovolta e le carte in tavola sono rivoltate.