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“Prometto di sbagliare” di Pedro Chagas Freitas

prometto di sbagliarePrometto di fallire. Senza esitare. Prometto di essere umano, incoerente, di dire la parola sbagliata, la frase sbagliata, perfino il testo sbagliato, di agire senza pensare, a che diavolo serve pensare quando ti amo in modo così scellerato? Prometto di capire, prometto di volere, prometto di crederci. Prometto di insistere, prometto di lottare, di scoprire, di imparare, di insegnare. Tutto questo per dirti che prometto di sbagliare.

Quando ho ricevuto il pacco da parte della casa editrice Garzanti ero super felice. E tra i due titoli ricevuti, Prometto di sbagliare era quello che mi attirava di più. Perché? Per me il titolo e la copertina erano, in qualche modo, delle prove inconfutabili del fatto che sarebbe stata una bella lettura, coinvolgente e appassionante. Avevo letto online tante belle recensioni e tanti commenti positivi. Avevo bisogno di altre prove? Credevo di no. E invece.

Non sei il modo più giusto di vivere, forse, ma sei di certo l’unico possibile, e mi basta perché tutto vada bene.

Prometto di sbagliare è un libro dello scrittore portoghese Pedro Chagas Freitas, pubblicato in Italia a fine agosto. Ha avuto un enorme successo fin da subito, tanti feedback positivi da parte dei lettori e addetti ai lavori, e recensioni da paura. Di cosa parla? Parla d’amore, in tutte le sue forme, in tutte le sue sfaccettature, in tutti i suoi sbagli. Ma ne parla in maniera anticonvenzionale, nuova e, in qualche modo, sperimentale. Ecco perché non ho parlato di romanzo. Prometto di sbagliare mette il lettore di fronte a tante piccole storie raccontate in maniera sempre diversa (tramite monologhi, dialoghi, biglietti, confessioni, poesie) e direttamente dal suo protagonista. Dei vari personaggi e delle varie storie d’amore alla fine il lettore non arriva a conoscere praticamente nulla. Tutto si riduce in un paio di pagine, in un paio di riferimenti e in un paio di frasi sicuramente d’effetto ma prive di contenuto. Parlo di contenuto perché leggendo questo libro continuavo a chiedermi: dov’è la storia? quando inizia? La triste risposta è che una storia non c’è, così come non c’è nulla che assomigli ad un racconto. E questo è stata una grande delusione.

Due estranei uniti in matrimonio, ci saranno scoperte difficili, a lui non piaceranno molte cose di lei, a lei non  piaceranno molte cose di lui, avranno discussioni, difficoltà, bollette da pagare, lacrime frequenti, ma torneranno sempre al territorio delle spalle, i nomi saranno dimenticati, le carte strappate finché i corpi dureranno. L’amore richiede due estranei uniti da ciò che li appassiona, e coraggio. “Siamo stati così felici quella notte, e lo siamo ancora.” L’amore è molto semplice da capire.

Prometto di sbagliare non mi ha lasciato nulla e questo per me è un elemento molto negativo. Da un libro, d’altronde, mi aspetto solo una cosa: emozioni. In questo caso, dopo le prime cinquanta pagine ricche di belle parole, mi è sembrato di trovarmi di fronte ad un accozzaglia di frasi giuste proferite al momento giusto. Niente di più. Ho fatto molta fatica a portare a termine la lettura e ancora non riesco a capire, onestamente, il perché di tanto successo.

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Mi piacerebbe sentire il parere di chi questo libro l’ha amato. Magari potrei cambiare idea.

Autore: Chiara Nicolazzo

La mia passione per i libri è nata grazie al romanzo Il mio paese inventato di Isabel Allende, una storia autobiografica che mi ha aperto un mondo, quello dei libri, che conoscevo solo superficialmente. Da quel momento ho iniziato a leggere sempre e ovunque. Mi piace perdermi nelle parole e vivere mille vite diverse.

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