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“Central Park” di Guillaume Musso

Central ParkUscito in Italia in Settembre 2015, Central Park, il nuovo thriller di Guillaume Musso è già best seller.

Quando si accetta la sfida di leggere un thriller bisogna essere pronti a calarsi senza troppi riguardi nella dimensione dell’assurdo, per lasciarsi condurre da quelle dinamiche paradossali ma incredibilmente razionali, che fanno macinare pagina dopo pagina con il fiato sospeso.

Solo in questo modo potrà risultare credibile l’ apparente scherzo del destino per il quale due perfetti sconosciuti, provenienti da due città altrettanto distanti, si risvegliano su una panchina di Central Park, ammanettati l’uno all’altra, salutando sbalorditi le tinte dorate di una mattinata autunnale.

TRAMA

Alice Schäfer, 38 anni, uno chignon ormai malmesso, un forte mal di testa, la camicetta sporca di sangue e la sua inseparabile amica, una Glock 22, mancante di un colpo. Un grande vuoto di memoria sulla notte appena trascorsa. A capo della più nota brigata della polizia giudiziaria di Parigi, la “Crim”, ha imparato a sue spese il vero significato della parola coraggio: messa più volte con le spalle al muro dalla sua stessa testardaggine, tentando continuamente di assecondarla, ha dovuto silenziosamente raccoglierne il conto. A parlare per lei è una cicatrice sul ventre, eco di un dolore antico e insuperato, di una tragica fatalità che in un istante le ha terribilmente scosso l’esistenza. E quando ci si ribella ad un destino spietato e ben più potente non si hanno molte armi a disposizione se non quella di continuare ad aggrapparsi alla vita, ancora una volta con tenacia ed ostinazione.

L’altra manetta stringe il polso di Gabriel Keyne. Pianista di jazz, abiti trasandati, una fitta lacerante al braccio sul quale, con sua grande sorpresa, è stata incisa una sequenza di cifre.

Mentre la sera prima Alice era sugli Champs-Élysée a divertirsi con tre vecchie amiche dell’università, Gabriel allietava il pubblico del locale Brown Sugar a Dublino.

Com’è stato possibile ritrovarsi a Central Park? Perché i ricordi di entrambi sembrano essere stati annullati? Inizia così un’incredibile avventura, alla ricerca di quegli indizi indispensabili per risalire alle ragioni che hanno stabilito al posto loro una sorte comune, quella di farli incontrare dall’altro capo del mondo. E come spesso accade, il dialogo con una persona sconosciuta innesca una particolare empatia: Alice pian piano troverà nel suo misterioso compagno la forza per dare voce al segreto che da tempo la assilla e che le ricorda ogni giorno l’incoscienza di una scelta che le è costata cara. Allo stesso modo, anche Gabriel libererà il peso che si porta da anni: inevitabilmente, capiranno di condividere più cose di quanto non si aspettassero e di essere intimamente legati da una strana somiglianza.

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Tuttavia, quasi per deformazione professionale, Alice non riesce a frenare il suo fiuto da poliziotta. Dopo aver contattato segretamente un suo collaboratore parigino nonché fidato amico, Seymour, chiede maggiori informazioni sull’identità di Gabriel e…la verità sarà agghiacciante. Keyne è davvero un pianista di jazz? La sera prima si trovava realmente a Dublino? Insieme ai dubbi, riemerge un vecchio timore che pensava essere ormai stata sconfitto: un caso che anni prima aveva fatto tremare Parigi, un killer sanguinario, una serie di delitti cruenti. E la cicatrice di Alice torna a bruciare.

Quando l’evidenza sembra emergere senza più sospetti, quando si crede di essere ad un passo dalla verità, è proprio lì che il puzzle si rompe in mille pezzi. E si resta a bocca aperta, senza più domande, perché improvvisamente si capisce di stare seguendo una pista sbagliata, e che la soluzione va cercata altrove, in qualcosa di ben più difficile di una semplice indagine, di ben più complesso di un intricato mistero. Un colpo di scena che ha a che fare con quei ricordi sbiaditi, con l’impossibilità di riportarli in superficie nonostante gli sforzi, con la vera identità di Gabriel e con il suo inaspettato amore per la vita e per le persone. Alice sarà messa davanti all’ennesima prova, in cui dovrà lottare unicamente per se stessa e, allo stesso tempo, contro quella parte di sé ormai stanca e che desidera soltanto deporre le armi.

CRITICA

Guillaume Musso imbastisce una trama incredibile con un’abilità altrettanto sorprendente: l’intera impalcatura narrativa è così ben studiata nei dettagli che chiunque si approcci al libro finirà inevitabilmente per ritrovarsi ammanettato, a sua volta, alla storia di Alice e Gabriel, un’esperienza che dal poliziesco sconfina nella dimensione più pura dell’umanità. E attraverso le loro più grandi paure, i fantasmi del passato, ognuno intraprenderà un viaggio parallelo alla ricerca di una doppia verità, quella della vicenda, annodata all’epilogo del romanzo, e una un po’ più personale, chiamata in causa dalla fragilità di una grande donna, Alice, il cui percorso non lascia certo indifferenti. La sua timida richiesta d’aiuto rappresenta quella di tutti noi.

Autore: Manila Tortorella

Laureata in Lettere moderne e in Scienze Filosofiche a Padova. Ho da sempre avuto un debole per l'universo delle parole: scriverle, leggerle, ascoltarle. Il linguaggio è il nostro vestito quotidiano, imparare a coglierne le sfumature non è però così scontato.

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