Il tuo corpo adesso è un’isola di Paola Predicatori
Quella che Paola Predicatori ci presenta con il libro Il tuo corpo adesso è un’isola (Rizzoli, 2015, pp. 248) è la storia di un ragazzo che sembra accettare tutto ciò che gli sta intorno, fino a quando qualcosa cambia, finché non gli scatta quella molla che lo fa fuggire da tutto con un solo obiettivo: sentirsi libero, senza le catene che tanto sembrano legarlo ad una vita che non sente per niente adatta a sé.
La Trama
Ascanio in fondo è un ragazzo come tanti. Uno di quelli che va a scuola, che ha degli amici fidati, piccole storie. Ad Ascanio sembra che la vita vada bene così come è, secondo come deve andare. Vede scorrere davanti a sé gli anni scolastici come se facessero parte di una routine già decisa in partenza; del futuro un’idea solo un po’ abbozzata. Si lascia semplicemente trascinare dal flusso della cose, come se niente gli interessasse davvero, sorretto da un inspiegabile equilibrio attraverso il quale stabilisce il suo rapporto con il mondo.
L’unico momento in cui ha superato il confine della sua quasi indifferenza è stato grazie a Siro, un amico che ai suoi occhi era tutto quello che lui avrebbe voluto essere… così sicuro, così spavaldo, così libero! Quello stesso amico che gli ha affatto provare piccoli assaggi di breve follia, ma che poi, all’improvviso, se ne è andato, riportandolo ad azzerare tutto.
Ascanio sì, sembra proprio un ragazzo come tutti gli altri. Ma è anche un ragazzo che è dovuto crescere troppo in fretta a causa della malattia e della morte di suo fratello Jacopo, e la successiva separazioni dei genitori. Due eventi traumatici che in fondo non ha mai superato e che continuano latenti a scandire il senso di quello che è.
È dall’incontro con Adele, la sua nuova compagna di classe, che Ascanio riemergerà dal suo torpore e sarà costretto a riaffrontare il passato che sperava di aver messo ormai a tacere. Un incontro che lo costringerà a guardarsi di nuovo dentro ed intorno a sé e che gli ridarà l’immagine riflessa di una realtà sterile e vuota. È solo così che si accorgerà della patina di indifferenza che si stava costruendo intorno e che lo porterà ad aprirsi un varco nella strada verso la libertà, inducendolo infine a scappare via.
La Critica
Il mio corpo adesso è un’isola di Paola Predicatori mette in scena il disagio che un adolescente ha nel gestire il rapporto con il passato, con se stesso e con il mondo e che lo porterà a guardarsi dentro, scavando a fondo.
Analizza le problematiche di un ragazzo che per molto tempo si trova a subire la vita, ma che poi si troverà a viverla tutta insieme improvvisamente, seguendo un ideale di spensieratezza e di libertà. Siamo così catapultati nell’universo pulsante di un giovane capace anche di mostrarci il suo lato sensibile e riflessivo, nel bel mezzo della tempesta interiore tipica di una fase della vita che tutti dobbiamo attraversare.
Una scrittura delicata e semplice, che con altrettanta delicatezza e semplicità ci mostra come sia difficile la lotta tra testa e cuore quando cercano di percorrere la stessa strada.