Una spola di filo blu di Anne Tyler
“Detesto quando la vecchia generazione tenta di copiare quella più giovane” le aveva detto – come faceva a non rendersi conto che “fico” era un termine usato anche ai tempi di Abby e magari prima ancora?”
Non per sbaglio, è il caso di dirlo, Una spola di filo blu di Anne Tyler è tra i finalisti del The Man Booker Prize 2015. Il prestigioso riconoscimento letterario assegnato in Gran Bretagna ai libri scritti in lingua inglese, sarà consegnato il 13 ottobre e quello che potrebbe essere l’ultimo romanzo della Tyler è nella lista dei 13 finalisti. Tutto ha inizio una sera del 1994 quando Red e Abby Whitshank ricevono una telefonata dal figliol prodigo, Denny, lontano da casa e di cui non si hanno notizie da tempo. Una telefonata che ha il sapore di una provocazione e che dà alla Tyler il pretesto per iniziare la narrazione. La scrittrice di Baltimora ci fa entrare all’interno di una famiglia all’apparenza modello, in cui tutto va come dovrebbe andare. Persone comuni come molte, ma che nascondono nella loro serenità il tocco di insolito caro all’autrice. Il passato e il presente si fondano per raccontarci la storia di umori sopiti, di punti di vista divergenti e di probabili incomprensioni senza cui la famiglia Whitshank forse non sarebbe mai esistita. Se una giovane Linnie Mae (futura mamma di Red) avesse saputo cosa realmente pensava Junior, forse non avrebbe fatto tanta strada, forse la sua storia di passione e amore sarebbe stata solo un errore da dimenticare. Seppure sono molti i personaggi delineati dalla Tyler e senza i quali Una spola di filo blu non sarebbe così riuscito, sono Abby, Red e i loro figli i veri protagonisti del romanzo. Abby si ammala, la testa a volte le fa brutti scherzi e i figli si preoccupano. Si ritrovano così a dover decidere del futura dei genitori e a riunirsi nella casa di infanzia. Nello stare insieme riaffiorano gelosie sopite e interrogativi senza risposta. Abby ha portato per anni con sé un segreto che esce allo scoperto attraverso vecchi fogli nascosti, conserva anche il racconto di come il nome Whitshank prese vita. Vi siete mi chiesti qual’è la genesi di una famiglia? Una giovanissima Abby lo chiese a Linnie Mae mentre preparavano le frittelle e quella storia la portò sempre con sé. La vita della famiglia Whitshank ruota intorno a una casa a cui è stato affidato il compito di essere famiglia, prima da Junior e poi da Red. Nelle sue crepe si leggono gli inciampi dei personaggi del ventesimo romanzo della Tyler, nella foga nel riparale la voglia di apparire così perfettamente normali. 391 pagine che scorrono come un filo blu tirato via dalla spola: leggere e imperturbabili. Pagine piene di parole, in cui l’autrice non ricerca la sintesi, perché è sicura dell’importanza di ogni singola lettera, di ogni piccola descrizione dato che l’animo umano è fatto di piccoli punti, di accenni di desideri, di attimi di silenzio e di urla scalpitanti. Note sull’autrice Anne Tyler è una scrittrice americana nata nel 1941. Nella sua carriera ha vinto numerosi premi tra cui, nel 1988, il Premio Pulizer per il romanzo Lezioni di Respiro. Di lei il Sunday Telegraph scrive “The most impressive novelist of her generation”. È inoltre tra i membri dell’American Accademyof Arts and Letters. In Italia è pubblicata da Guanda.