So che ci sei di Elisa Gioia
Siamo stati catapultati violentemente nell’era del 2.0 e ovviamente la nostra vita, come quella di chiunque altro, è perennemente controllata sui social e dai social. Tutti i giorni, almeno una volta durante la giornata, troviamo sempre il tempo per una capatina su Facebook, Twitter, Instagram e l’immancabile WhatsApp per verificare l’ultimo accesso alla messaggistica di chi vogliamo “spiare”. So che ci sei di Elisa Gioia, edito da Piemme, spiega bene la “mania” di questi tempi. È, infatti, un simpatico libro che non solo ci parla dell’amore, ma anche di altri importanti valori come l’amicizia e la famiglia, ma soprattutto della dipendenza quasi maniacale di questa era verso i social.
La trama
La storia ci racconta la vita di Gioia, una venticinquenne che, tornata da uno stage in Inghilterra, trova il padre ad attenderla all’aeroporto, quando lei, invece, si aspettava di essere accolta dal fidanzato di sempre. Scopre proprio quella sera, con amara sorpresa, che lui l’ha lasciata per mettersi con un’altra, tramite quattro parole scritte su un semplice e banale foglio A4. Non una spiegazione faccia a faccia, non una scenata: insomma, silenzio stampa da parte del bel Matteo, solista e leader di una band musicale – i “Sounds” – in ascesa sul territorio nazionale. Gioia si ritrova abbandonata dal suo grande amore e ad elaborare il lutto amoroso grazie all’aiuto delle sue amiche: Beatrice, Ludovica e Melissa (quest’ultima è sorella maggiore ndr), che l’assistono per farla uscire dal dolore e dall’autocommiserazione. Gioia comincia il suo personale “rehab”, trovando anche lavoro per una importante azienda che opera nel settore della pubblicità. Quando le amiche di sempre le propongono un week-end a Barcellona, senza pensare accetta, malgrado le sia stato affidato un lavoro molto importante dal suo datore. La sua voglia di evadere supera ogni cosa, si impegna molto e, prima di partire, è sicura di poter riuscire ad inviare il suo operato all’orario prestabilito tramite un’e-mail direttamente dal suo i-phone, costantemente collegato alla rete. Qualcosa va storto e a quel punto la sua vita prende una piega del tutto inaspettata, grazie soprattutto all’incontro con Christian Kelly, il magnate discografico che le stravolge la vita come un uragano.
La critica
So che ci sei è una lettura leggera e frizzante, una commedia che sprizza divertimento da tutte le parole. Mi sono ritrovata spesso a ridere di gran gusto asciugandomi quasi le lacrime dagli occhi mentre lo leggevo, non mi capitava da un po’. L’autrice emergente ha usato un linguaggio semplice e assolutamente attuale, descrivendo la protagonista attraverso uno sproloquio continuo di sensazioni, di emozioni, un fluire di pensieri ironici e divertenti su qualsiasi cosa le accada. Non è una storia affatto scontata, ma anzi ci spiega come, alla fine di ogni cosa, ci sia sempre un inizio, che nel bene e nel male, nella gioia o nella sofferenza, si trova sempre una soluzione che ci permette di rialzarci ancora e ancora, quasi come un debito che dobbiamo estinguere verso noi stessi.