Un’incredibile follia di Jamie McGuire | Serie Happenstance
Scritto Da Monica Pizzi il 19 Luglio 2015
La storia di Erin e Weston si conclude con Un’incredibile follia (Garzanti editore), l’ultimo capitolo della Serie Happenstance. La vita di Erin è totalmente stravolta e si ritrova a fare i conti con un frullatore di emozioni che non sa bene come gestire. Prima che tutto accadesse, la sua voglia di andare via per sempre e lasciarsi tutto alle spalle era imperativo, ora lasciare la sua vita piena dell’amore dei suoi genitori ritrovati e dell’uomo che ama da tutta una vita sembra orribile. Come dice una citazione presa dal romanzo: “non bisogna essere perfetti per amare in modo perfetto”, è proprio questo che la protagonista non vuole perdere: la perfezione in cui la sua vita è approdata.
Forse un giorno mi avrebbe lasciata andare ma non in quel momento, a diciotto anni, con tutta la vita davanti, mi stava chiedendo di perdermi in quell’ultima immagine della mia infanzia, nell’estate della nostra vita.
Mi sono ritrovata più volte a sorridere insieme ai protagonisti. Ci sono alcuni passaggi che somigliano di più a una poesia – dal mio punto di vista – mentre altri ti inducono a riflettere proprio sul senso della vita. È buffo come a volte l’esistenza sia strana, si trasformi in un gioco perverso e imprevedibile con cui ti ritrovi irrimediabilmente a fare i conti.
Per la prima volta scorsi sul suo sguardo la rabbia che provava per Gina. Per lui era una questione personale. Mi aveva amato da lontano quando venivo ignorata tra le mura di casa mia. Era stata dura per Weston stare a guardare che per me resistere.
Erin finalmente abbatte le sue barriere e si lascia coccolare da questo sentimento che toglie il fiato ad entrambi, anche se presto dovranno dividersi per inseguire i loro sogni e quella paura di perdersi aumenta, tanto da destabilizzare il terreno su cui stanno camminando. Mi piace come ha raccontato la spensieratezza dei diciotto anni, il momento per eccellenza dove tutto è possibile, anche sbagliare! E mi piace la determinazione con la quale i protagonisti rincorrono i loro piani di vita.
Non era la gravità ad attirarmi giù, bensì una forza inoppugnabile che aveva avuto origine sul pianale di uno Chevy rosso, alimentata da occhi smeraldo. Mi chiesi se il senso di vertigine che avvertivo quando stavo per vederlo un giorno sarebbe scomparso e mi resi conto della disperazione che avrei provato se fosse successo.
È un romanzo molto intenso, incentrato spesso sulle emozioni di Weston: il suo è un amore incondizionato, fa trasparire un pathos che mi lascia senza parole, a volte sfocia quasi in un ossessione. Si può amare una persona fino a perdere il controllo? Fino a credere di avere bisogno di lei addirittura per respirare? Io credo di sì! Lui necessita costantemente di certezze, mi intenerisce, perché in fondo in fondo, l’anima di tutti ne ha bisogno!
Amare richiedeva comprensione, dare e avere, adattamenti e compromessi. Era molto più impegnativo che stare soli, ma ne valeva assolutamente la pena.
Il piacere di leggere questa serie è andato in crescendo. Se avessi dovuto dare una definizione al primo, Una meravigliosa bugia, avrei detto “travolgente”; al secondo, Un magnifico equivoco, “coinvolgente”, al terzo “intenso”! Poche pagine per un concentrato di tante emozioni in contrasto ne Un’incredibile follia, dalle paure più primitive di una ragazza di diciotto anni, alla tenerezza che si percepisce nell’amore dei due genitori ritrovati: Julianne e il suo Sem, fino ad arrivare a toccare l’intensità di un amore tanto assoluto. Ho già potuto apprezzare nello stile dell’autrice, con la serie “Beautiful”, quel modo di incastrare una varie coincidenze, oppure casualità, che suscitano per il racconto quella curiosità che ti porta ad arrivare alla fine per ricollegare tutti i pezzi come in un puzzle. La vita, quindi, è fatta di bugie, di equivoci, di follie, ma anche di coincidenze, di possibilità, oppure tutto accade “per caso”? Monica Pizzi