Muori ancora di Tess Gerritsen
Che sia stato alla tv, durante la visione della rinomata serie televisiva, o negli altri romanzi di Tess Gerritsen, non ci credo che ancora non abbiate mai sentito parlare della coppia più frizzante della scena poliziesca america: Rizzoli & Isles. Certo, la trasposizione televisiva è più blanda, un po’ più noiosa… insomma, un po’ più tirata per le lunghe. E poi i personaggi non si rispecchiano granché nei loro alter ego cartacei (che io continuo a preferire di gran lunga). Comunque sia, ci troviamo anche in Muori ancora in un caso da grattacapo per la detecive Rizzoli e l’anatomopatologa Isle, in cui ogni tassello pare essere a sé stante ma, una volta trovato il proprio posto, tutto fa parte dello stesso grande puzzle.
Io adoro l’estate perché posso permettermi di leggere generi letterari che solitamente tralascio durante il resto dell’anno. L’estate per me è la stagione dei grandi classici e dei thriller, prediligendo ultimamente il medical thriller. L’estate però è anche la stagione delle vacanze e dei viaggi un po’ più lunghi. Quindi una premessa è d’obbligo. Se state programmando un bel safari in Botswana, beh, leggete questo libro al vostro ritorno. Perché è proprio con un safari finito male in Botswana che ha inizio questo sconvolgente romanzo.
La storia si sviluppa in due fasce temporali (non ben delineate all’inizio, ma che appariranno chiare dal capitolo nove in poi), distanziate di sei anni. Inizialmente, come ho detto, non si capisce che stiamo leggendo due storie così “distanti” tra loro, ma poi verrà trovato il filo conduttore: Leon Gott, un tassidermista (cioè un imbalsamatore) trovato sventrato nel suo appartamento. Eh già, non è un bell’argomento e vi posso garantire che la descrizione che fa Gerritsen di ogni minimo particolare del cadavere (o di quello che ne resta a seguito di gatti e cani in giro per casa) ha messo a dura prova il mio debole stomaco. Quindi, altra premessa: se siete “dalla nausea facile” fate un bel salto di un paio di capitoli. Alcuni particolari ve li potete risparmiare, soprattutto se siete soliti leggere sui mezzi affollati della vostra città! Per gli amanti degli animali, il romanzo tratta il delicato argomento della caccia, che da sempre vede schierati in due fazioni (a volte anche violente) animalisti e cacciatori. E in Muori ancora, ci sono arringhe interessanti, anche se personalmente ho avvertito un senso di protezione e di assoluzione riguardanti questi ultimi. Lungi da me sollevar questioni… è solo un’osservazione.
Potrei sembrare poco obiettiva, e in effetti lo sono, ma mi sono sempre piaciuti i libri di Tess Gerristen: ha uno stile che cattura il lettore, lo trasporta da un’indagine sul campo a un’autopsia in una stanza asettica con una semplicità tale che a volte il ritorno alla realtà è quasi molesto. E poi la cura maniacale dei dettagli, la descrizione di ciò che i protagonisti vedono, sentono, annusano, amplia automaticamente anche i sensi di noi lettori, li mette in allerta e di colpo ci troviamo catapultati in Botswana sotto l’occhio avido di una iena.
Quindi se siete alla ricerca di un libro ricco di adrenalina, colpi di scena, che vi faccia guardare di scatto verso il lato in cui avete sentito un rumore sospetto, allora Muori ancora di Tess Gerristen (edito da Longanesi) è senza dubbio il libro che fa per voi!