La verità di Amelia di Kimberly Mc Creight
Scritto Da Gaia Di Giorgio il 6 Maggio 2015
Ma da alcune cose non puoi sfuggire, non importa quanto corri veloce – E Kate lo sa bene quali siano quelle cose: i segreti di sua figlia Amelia.
Il romanzo di esordio di Kimberly McCreight è stato definito un “caso editoriale” negli USA. Pubblicato nel 2014 da Nord Editore, La verità di Amelia è un thriller psicologico in cui si affronta la tematica del bullismo nell’adolescenza. È la storia di Amelia e Kate, madre e figlia. Due mondi apparentemente vicini ma in realtà molto distanti. La madre crede di conoscere tutto della propria figlia e invece dovrà fare i conti con una realtà sconosciuta e sfuggente, e con vicende di cui non può venir a capo. La morte della figlia, scena con cui si apre il romanzo sin dal primo capitolo, sarà l’elemento chiave della vicenda all’interno del quale si delineerà il profilo psicologico di Kate, la quale si colpevolizza senza darsi pace per l’accaduto, e specularmente quello della “protagonista assente” Amelia, con i suoi segreti e i suoi misteri da adolescente. In parallelo a ciò, tutto il mondo virtuale della ragazza attraverso il quale emergeranno elementi nuovi e inattesi: SMS anonimi e chat private che contengono ciò che la madre non sa e non avrebbe immaginato potesse far parte della vita della sua perfetta figlia. Amelia ama i libri e la lettura, adora Virginia Woolf e appare come un tipo riservato. Sarà dura per Kate scoprire che Amelia non è soltanto questo. La tematica, sicuramente molto attuale, ha inizialmente colpito il mio interesse; elevate le aspettative, ritengo però che l’autrice perda molto già a metà del romanzo. Un libro di 395 pagine, dai toni incalzanti, deve necessariamente avere un finale di impatto, a maggior ragione se si tratta di un thriller. Il continuo parallellismo temporale fatto di presente e passato, alternato analogamente ai capitoli, permette una lettura attenta e curiosa lasciando suspense fino alla fine, fine a mio avviso deludente.
Conoscete Pretty Little Liars e Gossip Girl?
Non ho potuto fare a meno di trovare un parallelismo tra il romanzo e la serie TV di successo Pretty Little Liars in cui si indaga sulla morte della protagonista adolescente, vittima di segreti e bugie tra un gruppo di coetanee. Simile la struttura e gli epiteti utilizzati: probabile che la scrittrice abbia tratto ispirazione dal noto telefilm americano. Inoltre i lunghi dialoghi tra personaggi e i testi delle chat, danno un taglio meno romanzato e molto più vicino al mondo della sceneggiatura. Il blog della scuola “Gracefully” sembra un estratto di Gossip Girl, altro telefilm di grande successo fino ad alcuni anni fa. L’autrice del blog non si firma, non sappiamo dunque chi è proprio come non lo si sa in Gossip Girl. Ulteriore nota analoga: la blogger misteriosa del romanzo si riferisce al suo pubblico con “Ciao Stronzetti!” proprio come accade in Pretty Little Liars. Nel film gli SMS anonimi firmati semplicemente A. contengono lo stesso identico tipo di saluto. Che sia un caso? Credo che l’autrice, consapevole del successo dei due telefilm, abbia inserito volutamente questi elementi relativi al mondo dell’adolescenza. Onestamente la McCreight mi ha deluso molto. Chi conosce la trama di entrambi i telefilm e li ha seguiti come ho fatto io, non può che trovare noioso e ripetitivo il copione. Nel finale, poi, mi sarei aspettata un elemento di maggior impatto. Di sicuro non manca l’effetto sorpresa, ma non è eclatante. Un libro abbastanza scontato e mediocre, il saperlo “uno dei migliori libri dell’anno” (Entertaiment Weekly) e “Uno dei thriller più interessanti ed intelligenti che siano usciti quest’anno” (Publishers Weelky) mi turba e mi fa dissentire. La tematica del bullismo è affrontata in modo semplicistico, la narrazione fin troppo lineare e asciutta. Se durante la prima parte l’ho trovato un romanzo mediocre, a fine lettura lo definisco deludente.