Le mille luci del mattino di Clara Sánchez
Ultimo libro pubblicato dall’autrice per la Garzanti, Le mille luci del mattino risponde all’appuntamento annuale ormai consolidato. Ho letto quasi tutti romanzi di Clara Sánchez, ma per me il migliore resta Il profumo delle foglie di limone, forse per l’originalità della trama e quel profumo e colore di Spagna che poi un po’ si è perso nelle opere successive.
La trama
Emma è una aspirante scrittrice o almeno tale è il suo sogno, che nelle pagine e nella vita fatica a prendere corpo. Esce da una storia d’amore finita male dal cui comportamento poco chiaro il fidanzato cerca di farsi perdonare. Infatti, attraverso le sue conoscenze, riesce a raccomandarla per un posto di lavoro. Poiché lei non ha una qualifica né una professione definita, comincia col fare la receptionist per una multinazionale. Il romanzo si svolge per lo più nel suo luogo di lavoro che lei definisce la Torre di Vetro. È una costruzione moderna tutta specchi da cui si domina Madrid. Inspiegabilmente Emma riesce a “scalare” la vetta della Torre e per una serie di coincidenze riesce a salire dal piano terra al 19mo, e diventare la segretaria del Vicepresidente Sebastian Trenàs prima e persino al 30mo piano diventando assistente del Presidente Emilio Rios.
La critica
Questa volta Clara Sánchez, devo ammettere, mi ha convinta poco. Il fiume in piena della scrittura in prima persona di Emma a tratti confonde e fa perdere il filo del romanzo. Sembra di aver di fronte una ragazza logorroica che ti inonda di dettagli e riflessioni a tutto spiano su tutto. Le sue insicurezze sono così snervanti alle volte che proprio vien voglia di entrare nel libro per darle uno scossone. Lei attraversa la sua vita senza prenderne parte, non è capace di radicare i rapporti personali. La dice lunga il fatto che Emma riesca a trovarsi a suo agio solo nel bagno del piano in cui lavora, che pranza lì dentro e si costruisce una sua dimensione. Da un lato, la descrizione della Torre di Vetro è così corrispondente al reale, così precisa nel delineare i cubicoli in cui lavorano gli impiegati di tanti uffici, quotidianamente costretti a fissare i loro monitor impedendosi contatti e libertà; dall’altro ritengo che un po’ di sforzo socializzante in più non farebbe così male. Ciò che manca nel romanzo è proprio quella suspense tanto attesa nelle anticipazioni. Sembra che da un momento all’altro la storia debba sbloccarsi e complicarsi, entrare negli intrighi della Società, nelle dinamiche del potere economico ed invece rimane tutto sospeso. I veri intrighi sono solo sentimentali. Relazioni extraconiugali, matrimoni di ripiego e solitudini compensate da storie senza profondità. In giornate in cui tutti sembrano lavorare ma non lavorano mai, Emma diventa la confidente di queste storie mescolate tra passato e presente ma in fondo senza futuro. “L’amore è sempre strano, soprattutto per il resto del mondo”. Forse la pressione dell’uscita annuale per questi scrittori sulla cresta dell’onda non permette loro di dedicarsi completamente a storie originali e inibisce un po’ la creatività e la fantasia, però mi riservo ad ogni modo di dare altre chance a Clara Sánchez e aspettare i prossimi romanzi. Annalisa Andriani azandriani@gmail.com Twitter @azandriani