C’è un re pazzo in Danimarca di Dario Fo
Cristiano VII, re di Danimarca, durante il periodo dell’Europa illuminista, è il principale protagonista di questo romanzo storico: C’è un re pazzo in Danimarca. Il ritrovamento di diari segreti e lettere scritte dallo stesso sovrano, dalla moglie e dai personaggi che gravitano a corte, ha permesso a Dario Fo di ricostruire la storia che va dal Settecento alla metà dell’Ottocento. Vicende eccezionali che la maggior parte di noi, non solo non ha studiato a scuola, ma che probabilmente mai avrebbe conosciuto se, con coraggio, non fossero state raccontate in un romanzo. Magistrale, Fo, nel riempire le pagine del suo libro senza mai far annoiare il lettore. Il racconto, spesso, trasporta direttamente in quegli anni di grandi svolte e grandi intrighi, chi sfoglia le pagine. Non c’è nulla di più potente che una lettera o una pagina di un diario segreto, per interessare chi legge. Il romanzo, ma chiamarlo così mi pare riduttivo, è proprio una finestra aperta sulla Danimarca di quell’epoca. Carolina Matilde di Gran Bretagna, la sposa quindicenne di re Cristiano VII, il suo amante, il medico Johann Friedrich Struensee, e il figlio del re, Federico, appaiono come i protagonisti di un’opera teatrale ben congegnata e studiata nei più piccoli particolari. Non mancano, di certo, i colpi di scena e la situzione politica di quegli anni, pur essendo appena accennata, aiuta a capire meglio gli avvenimenti, a volte anche drammatici, che il mondo sta subendo. La lotta al potere, come sempre accade, dà origine a tradimenti, tranelli, episodi grotteschi che dipingono la noiosa vita di corte. Eppure qualcosa di davvero eccezionale sta per accadere. L’Illuminismo bussa alla porta del regno e re Cristiano VII, genio e folle, supportato dall’amante della regina e da ella stessa, mette in atto riforme coraggiose come la libertà di stampa, l’abolizione della tortura, la promozione della cultura e dell’istruzione. Purtroppo, le trame meschine della regina madre, porteranno Struensee alla forca e la regina in esilio. Cristiano VII, continuamente in bilico tra lucidità e follia, stringerà con il figlio Federico un rapporto molto stretto e, assieme condivideranno, la visione di una Danimarca moderna. L’idea della rivoluzione sarà sempre più incalzante e, Federico, una volta assunto il potere, lotterà per la sua gente e per il suo regno. Un romanzo, dove non manca l’amore, dove gli ideali di libertà aiutano un re a portare il proprio popolo, avanti verso la nuova Europa. Le lettere ritrovate sono così interessanti che, quasi, mi è stato difficile smettere di leggere, come quelle che Cristiano si scambia con Carolina, subito dopo averla incontrata per la prima volta. Piene di parole così dolci e timorose, mi hanno fatto “vedere” le gote rosse di entrambi, mentre si leggevano. C’è un re pazzo in Danimarca, non è solo un libro, ma un viaggio in un passato che, devo ammettere, ancora si ripresenta nei governi attuali… tante pagine potrebbero essere lo specchio dei giorni nostri. Una lettura interessante, da non perdere.
Giugno 15, 2015
Sullo stesso argomento del romanzo di Dario Fo c’è IL MEDICO DI CORTE di Per Olov Enquist. Da leggere.