Speciale Premio Strega 2014: Il padre infedele Speciale Premio Strega 2014: Il padre infedele

Speciale Premio Strega 2014: Il padre infedele

recensione il padre infedele

Continuano le nostre recensioni dedicate allo Speciale Premio Strega 2014 di RecensioniLibri.org. Oggi ci occupiamo de Il padre infedele di Antonio Scurati, edito da Bompiani. Ecco la nostra recensione.

Il Premio Strega è sempre nell’occhio del ciclone: un premio letterario così importante genera clamore, nel bene e nel male. Un po’ condizionata da alcune documentazioni dirette e indirette, ho letto il libro Il padre infedele di Antonio Scurati e l’ho confrontato con testo del 2009 e ho trovato tante, troppe corrispondenze, intere frasi identiche e circostante analoghe. Eppure in sé il testo ha delle qualità che non voglio mettere in discussione, perché rientra proprio in quel genere intimistico-psicologico che prediligo, evitando il rischio di diventare un saggio sociologico e assumendo tutte le sembianze di un romanzo grazie ad uno stile alto, scorrevole, filosofico, con una divisione in brevi capitoli che ne alleggeriscono la scrittura.

Il tema è di fatto sociologico e riguarda la crisi del maschio, che cerca di incanalare le sue energie sessuali dentro un matrimonio, per poi accorgersi che la donna che pensava di amare, Giulia, gli è lontana miglia di sentimento e che, anzi, gli si nega da dopo la nascita della figlia. Se si potesse ritrarre in una fotografia il fallimento sentimentale di una coppia lo si  inquadrerebbe in quella nuca che Glauco, il protagonista narratore, vede tutte le sere nel letto, mentre la moglie è girata di spalle, in segno di chiusura e negazione.

È Glauco un laureato il filosofia (si sente!) che ha però deciso di fare lo chef di alto lignaggio in un ristorante milanese ereditato dalla famiglia. Si impegna con tutte le sue energie per affermarsi ed entrare nella guida Michelin. Ma è davvero questa la sua vera natura? È la sua più profonda ambizione o sta rispondendo sempre più alle leggi del mercato, per riempire quel vuoto esistenziale che coincide con la nascita della figlia? Ciò che avrebbe dovuto unire la coppia l’ha inesorabilmente divisa, tant’è che il romanzo in apre in modo angosciosamente critico quando in cucina Giulia, in un pianto dirotto e niente affatto consolatorio confessa: “Forse non mi piacciono gli uomini”.

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Di qui parte l’autoanalisi-confessione di Glauco, nome di uno dei più famosi eroi ilidiaci, ora ridotto ad un ombra di se stesso. Il nome è certamente non casuale, ma sottolinea come dall’eroismo antico siamo passati ad un’epoca anti-eroica, il cui l’uomo si trova nel bel mezzo di una crisi di identità parossistica, dacché ha cercato di mettere a tacere la natura pulsionale e bestiale, assumendo il ruolo di padre che cambia i pannolini o riempie i biberon di latte. Proprio a questa figlia, causa della morte del matrimonio, ma anche fonte di amore infinito, il protagonista si rivolge in una lunga confessione dei suoi tradimenti (reali, sognati?), sentendo che la sua infedeltà si rivolge non alla moglie, ma alla figlia stessa, improbabile sua interlocutrice e lettrice della lunga confessione, visto che ha solo tre anni. I demoni sessuali hanno allontanato il padre infedele dall’unico, romantico, assoluto amore della sua vita, diviso tra purezza e corruzione dell’animo. (A questo proposito voglio ricordare che dal 27 giugno al 6 luglio nelle famose conversazioni di Capri al tramonto si tratterà proprio di questa dicotomia dell’animo umano, oggi più che mai avvertita nell’era della tecnologia e del digitale ndr).

Un  libro di interesse attualissimo trattato con delicatezza, ma qualche artificio di troppo, con un eccesso di impianto autoreferenziale. Comunque mi è piaciuto per lo scavo psicologico che spesso si nega agli uomini, i quali invece si stanno ricostruendo dentro una crisi universale. La struttura dell’opera è aperta, come nel genere epico,  il finale è sfocato e si apre a più interpretazione, come è giusto che sia vista la complessità delle psicologie coinvolte. Un contenuto scritto dietro un’impellenza interiore forte, perché in quel Glauco, per ammissione dell’autore stesso, c’è molto di lui.

Il padre infedele è edito da Bompiani e è disponibile per l’acquisto su LaFeltrinelli a 14,45 euro.

Autore: giovannaalbi

Giovanna Albi nasce a Teramo, dove si diploma al Liceo Classico con 60/60 e lode. Laureata in lettere classiche e in filosofia (due lauree) con 110 e lode ,insegna latino e greco dal 1987 e collabora con l'UNIPG. Ha seguito un tirocinio lacaniano di sette anni a Milano. Scrive dal 2010. Ha pubblicato 4 romanzi e ha vinto concorsi letterari. E' recensionista e critico letterario

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