Jean Teulé: Il marchese di Montespan
Il marito di Madame de Montespan, o lo sposo separato quantunque inseparabile, della corte di Luigi XIV di Francia non sembra essere certo in forma. L’indignato “virtuoso” marchese troneggia per esser becco… e non contento, e proprio ad opera di Sua Maestà. «Louis-Henri, accettate le cose come sono, altrimenti tutti finiranno per trovarvi indigesto. Il re è irritato dalle manifestazioni clamorose e ripetute di una persona tanto insolente da osare reclamare la moglie. A Parigi siete ormai un personaggio da commedia. Del resto, pare che Molière ne stia scrivendo una su di voi» «Ah, sì?» Il marchese di Montespan, Louis-Henri de Pardaillan, rivendicherà, allora, fino alla fine la gloria di aver amato Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart?
Corna di cervo alla corte di Francia
La nobiltà francese del XVII secolo e il suo savoir-vivre nella cornice di un curioso romanzo ora edito da Beat i cui protagonisti sono un re, un’amante ufficiale e un guascone. La storia d’amore è tragica eppure comica, lo spirito arguto, forse povera di eleganza o ricca, meglio dire molto, di intimità senza sottintesi. Jean Teulé esprime le grandi pene del nobile umiliato da Luigi XIV e rielabora lo scandalo dell’uomo che osò sfidare Sua Maestà decorando la sua carrozza con palchi dall’aspetto di corna. Françoise, detta Athénaïs, non sottrattasi alle avance del re pare piacevolmente sottomessa e le corna sulla testa del marchese spuntano suo malgrado, e così la promessa di vendette ben più efficaci.
«Cosa vuoi fare, Louis-Henri?» Lui risponde con la profezia che gli uomini di solito esprimono all’inizio di un amore: «Ti amerò per tutta la vita» Tormento, sarcasmo e sotterfugi non mancano di certo, ugualmente le conseguenze dettate da Versailles. L’amore tradito di Louis-Henri ci ha lasciato nello sconcerto, la sua narrazione però ci ha rapito: ogni gesto pur provocatorio ne ha attestato la fermezza e per testimoniarlo Teulé lo ha colmato di sognante speranza.
Una finzione impeccabile
L’opera che vuol essere il ritratto del bizzarro nobile amor proprio non tende dunque a promuovere serenità ed equilibrio, quanto piuttosto ad esaltare alcuni aspetti discutibili dell’epoca. È ben esemplificato il poco lusinghiero entourage di Sua Maestà. Si tratta di descrizioni di particolare effetto che, facendo luce sulla corte, hanno reso l’idea centrale di splendore e oscurità, proponendo al lettore trame di intrighi che si imprimono fortemente nel vissuto del protagonista, sfidandolo quasi razionalmente prima ancora che emotivamente; proprio questo procedere distingue in senso “tragicomico” la figura del marchese. La quotidianità francese, altra particolarità, nelle sue trivialità non viene mitigata, in nome di superbi dettagli e miserabili attività. Non mancano tuttavia passaggi in cui Jean Teulé ci fa dono di vecchi idiomi per ottenere verosimiglianza e non solo crudità. La traduzione dal francese di Riccardo Fedriga riflette bene la mentalità dell’epoca, dopotutto. È nota l’ironia con la quale lo scrittore esalta le atmosfere reali e allo stesso modo sorprendentemente piacevole l’idea di nobiltà. Negli stessi termini, possiamo ben dire che il tempo di Luigi XIV, il celebre Re Sole, e la Francia del romanzo storico sono magistralmente connessi. Louis-Henri de Pardaillan vive infatti un senso reale di ingiustizia; l’uomo narrato, bisognoso di nient’altro che della moglie, fa brillare in sé – come ha sottolineato Serge Sanchez – la dimensione grandiosa di un Don Chisciotte dell’adulterio ma del tutto inconsapevolmente e nei più esilaranti amoreggiamenti, presentando poca devozione – come tanti in quel passato – per Sua Maestà. Il libro Il marchese di Montespan di Jean Teulé è in offerta; lo trovate online scontato su IBS.
LA CRITICA
«Il marchese di Montespan assume, sotto la penna sagace di Jean Teulé, la dimensione grandiosa di un Don Chisciotte dell’adulterio».
Serge Sanchez, Le Magazine littéraire