Cupio Dissolvi: l’arte delle ossessioni
Se in Nietzsche: la fine della ragione pura Andrea Campucci analizza il pensiero del filosofo di Röcken con occhio da studioso, in Cupio Dissolvi regala invece prova della sua abilità di narratore. Passioni che diventano perversioni, amore per oggetti, per persone che si eleva talmente tanto da far diventare il possesso e la mescolanza le uniche vie per la riappacificazione. Non importa neppure se tale desiderio folle porti alla morte: esso c’è e come tale va seguito, ottenuto e posseduto fino all’eccesso. I protagonisti dei racconti di Campucci siamo apparentemente noi, persone con vite più o meno regolari, con passioni e lavori, ma che celano/celiamo una mancanza da colmare.
Sono le passioni, i feticci portati all’eccesso a determinare l’agire dei protagonisti dei racconti contenuti in Cupio Dissolvi. Ossessioni che lentamente dissolvono le vite, che si impossessano del pensiero e della mente fino a renderlo inesistente difronte al sentire. Una fotografia prende le veci di una realtà e la realtà diventa un essere esterno malefico che si è impadronito dell’immagine perfetta raffigurata in un attimo irripetibile. L’attimo analizzato nel testo dello stesso autore sul pensiero di Nietzsche in cui è racchiusa tutta la perfezione.
Un dentista che ruba il dente di una paziente venendone dissolto, giovani studenti si trovano in un esilarante trasloco che finisce con la vincita del libro l’Arte del Trasloco sulle persone, un amore vissuto in un momento, delle lettere perfette, ma lontane: sono solo alcuni dei protagonisti di queste bizzarramente reali narrazioni.
I racconti di Campucci interrogano ridendo. Ci si immerge nelle situazioni narrate come fossero tante possibili nostre realtà. Sembra un castello in cui, aprendo ogni singola porta, il lettore possa entrare in una vita nell’attimo esatto in cui sta esplodendo nella sua ossessione e vederne i protagonisti uscirne non appena essa ha vinto su di loro. Le porte devono però essere aperte con rispetto, senza giudizio, senza preconcetti. Non ci troviamo difronte a folli, a pervertiti o a delinquenti, ma a normalità blindate in corpi e situazioni destinate a farli esplodere. Chi non ha un’ossessione? Chi non ha un feticcio nascosto? Chi ha il coraggio di viverselo fino a divenirne elemento?
Campucci è un autore fino, che osserva il mondo che lo circonda e ne prende il momento non esploso e lo fa esplodere per il diletto di chi scrive, ma soprattutto di chi legge. Ogni racconto potrebbe essere un romanzo, ma sovente – anche se raramente compreso – la capacità di raccontare un mondo in poche battute rende lo scorrere narrativo più avvincente e mette in luce le doti dell’autore. Senza dubbio Campucci è uno di quei giovani autori che vale la pena tenere in attenzione perché abile a coniugare diversi registri linguistici senza stonare.
Andrea Capucci (Firenze 1983) è laureato in filosofia e lavora come editor, Cupio Dissolvi pubblicato dalla casa editrice Arduino Sacco Editore (euro 13,90) è acquistabile direttamente sul sito della casa editrice.