Il vurricatore.Storie di uomini e di mafia
Il vurricatore. Storie di uomini e di mafia è il romanzo di I.M.D., per Edizioni Leima (a € 10,20 su ibs.it) sulla storia di una strana carriera. Quella di Calogero Palazzolo, detto Lillino da comune delinquentello di provincia a vurricatore, ossia “seppellitore” ufficiale della mafia.
LA STORIA DI LILLINO PALAZZOLO: IL VURRICATORE
Il narratore ne Il vurricatore è Mario Castrogiovanni, commissario capo della polizia di stato che racconta la storia di un coetaneo compaesano.
Calogero Palazzolo nasce a Caromonte di Sicilia il 23 Ottobre 1971, da un padre commerciante di pezzi di ricambio e da una mamma casalinga, sebbene sulla carta d’identità risultasse una bracciante agricola. Caromonte come altri paesi della provincia palermitana è diventato quasi una periferia del capoluogo siciliano.
Lillino cresce, è un ragazzotto attraente, mentre i suoi fratelli maggiori Ciccio e Totò portano avanti l’attività paterna avendola ampliata con un’autorimessa. A 16 anni Lillino conosce la mafia, con i propri occhi, quando due loschi personaggi vengono a chiedere il pizzo alla bottega del padre. A 20 anni decide che è arrivato il momento di cambiare mestiere. L’autorimessa è stata chiusa e il negozio di autoricambi non basta per i 3 fratelli. Lillino sceglie la strada della mafia e chiede ad un affiliato, zu Cecè Genova, molto conosciuto in città, di poter lavorare. Il padrino è Don Vincenzo Salamone detto Vicè.
Palazzolo fa carriera, la sua famiglia diventa intoccabile. Inizia a far commissioni per zu Cecè, poi chiede il pizzo, sino alla punciuta: l’ affiliazione ufficiale. Durante gli anni d’oro degli appalti, Lillino pubblicamente è un imprenditore nel mondo dell’edilizia con un diploma acquistato: è solo una copertura. Conosce Barbara, la sposa e ha una figlia, Chiara: da qui iniziano i primi guai con la giustizia.
Da picciotto, diventa col tempo “il vurricatore” (seppellitore) ufficiale della Famiglia. Il primo corpo che Palazzolo seppellisce, Don Pino Spada, sarà il primo di una lunga serie. Poi giungono una tormentata latitanza, l’arresto da parte degli uomini della Catturandi e la decisione di collaborare con la giustizia.
IL VURRICATORE: LA REALTÀ È COSA BEN PIÙ SORPRENDENTE DELLA FANTASIA
Le vicende e la vita di Lillino Palazzolo sono liberamente ispirate a quelle reali di un mafioso legato alla famiglia di Carini, Gaspare Pulizzi, oggi collaboratore di giustizia.
I nomi, i fatti e le circostanze narrate ne Il vurricatore sono in parte frutto della fantasia dell’autore, che ricorda, nella sua postfazione, che la realtà è “più dura e cruenta di quella descritta sulla carta”.
Il vurricatore è un romanzo che ha una narrazione fluida e un linguaggio semplice. I.M.D. racconta una storia come tante, ma approfondisce anche la struttura di Cosa Nostra, il percorso di chi decide di entrarci, i rituali, il codice, il modo di agire. Ad esempio il sostegno alle famiglie degli arrestati, così che non possano “cantare”: i pentiti sono tragedie che costano danni all’organizzazione.
Non c’è solo una storia di mafia come tante, ma c’è la storia di uomini, di comportamenti, di perché. Ci sono i sentimenti dei personaggi, il modo di pensare, le scelte, le motivazioni e i contesti. Questa ricchezza di contenuti e lo stile di scrittura rendono interessante il libro che si conferma un esperimento letterario ben riuscito.
L’AUTORE: I.M.D.
I.M.D. Nato a Palermo, è sovrintendente della polizia di Stato, fa parte dei quadri direttivi del S.I.A.P. e lavora alla sezione Catturandi della Squadra mobile di Palermo. La sua esperienza sul campo lo ha portato a partecipare agli arresti di latitanti del calibro di Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Carlo Greco, Vito Vitale e Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Ha inoltre partecipato alle più importanti indagini antimafia, come quella che ha portato alla cattura del boss Bernardo Provenzano. Alcune vicende della sua vita si sono trasformate in libri, e con Dario Flaccovio ha pubblicato i romanzi Catturandi (2009), 100% sbirro (2010), scritto con Raffaella Catalano e vincitore nel 2012 del Premio Ninni Cassarà del Comune di Carini, e Dragoni e lupare (2011). Nel 2010, a Roma, gli è stato assegnato il Premio Nazionale Paolo Borsellino per l’impegno profuso in difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità.
L’autore devolverà il suo compenso per la vendita de Il vurricatore all’associazione no profit 100×100 in movimento-Rete Cento Passi.