Eve Ensler da Monologhi della vagina a One billion rising Eve Ensler da Monologhi della vagina a One billion rising

Eve Ensler da I Monologhi della vagina a One billion rising

La scrittrice Eve Ensler- Foto tratta da Wikipedia

La scrittrice Eve Ensler- Foto tratta da Wikipedia

Eve Ensler, poetessa, sceneggiatrice e attrice, scrisse la prima bozza dei Monologhi della Vagina nel 1996, dopo aver intervistato 200 donne sulle loro idee sul sesso, sulle relazioni amorose sulla violenza contro le donne. Le interviste cominciarono come conversazioni casuali con i suoi  amici ed in seguito hanno compreso anche racconti di terze persone.

I Monologhi della Vagina (su lafeltrinelli.it a € 7,65) è una raccolta di monologhi letti da diverse donne. Ogni monologo è collegato alla vagina, attraverso diversi temi: sesso, stupro, amore, mestruazioni, mutilazione, masturbazione, nascita, orgasmo

L’opera ha debuttato sulla scena Off-Broadway nel 1996 e ha vinto un Obie Award. Nelle prime rappresentazioni Eve Ensler recitava i monologhi che poi sono stati rappresentati in tutto il mondo e una versione per la televisione è stata prodotta da HBO.

Nel 2001 al Madison Square Garden hanno recitato parti dei Monologhi anche Melissa Etheridge e Whoopi Goldberg, mentre nel 2002 ha preso parte allo spettacolo anche la cantante britannica Lisa Stansfield.

Monologhi della Vagina, tradotto in 48 paesi, è inizialmente “manifesto” della sessualità femminile: la vagina per le donne non è semplicemente un organo del corpo, ma anche la rappresentazione della loro individualità. Nel 1998 l’autrice dichiara un cambiamento nel significato dell’opera che da celebrazione della femminilità, porta alla nascita di un movimento contro la violenza sulle donne. Furono la base di partenza per la nascita del movimento del V-Day, i cui partecipanti, nel giorno di San Valentino, organizzano rappresentazioni per beneficenza. La “V” in V-Day rimanda a Valentino, Vagina, Vittoria. Il ricavato delle rappresentazioni viene di solito devoluto ad associazioni e programmi che assistono le donne vittime di violenza domestica.

La manifestazione “V-Day” ha raccolto più di 30 milioni di dollari ed esiste in 81 paesi. L’organizzazione ha lavorato direttamente con donne che vivono al Cairo, in Kenya e nel Pine Ridge Reservation per promuovere la costruzione di case più sicure e per sostenere la resistenza politica.

Il 5 marzo 2001  al Teatro Argentina di Roma viene presentato per la prima volta in Italia il VDay. È presente l’autrice Eve Ensler.La regia della serata è affidata a Emanuela Giordano. Tra le attrici a leggere i Monologhi  Emanuela Grimalda, Marina Confalone, Claudia Gerini, Anna Bonaiuto, Lunetta Savino, Orsetta De Rossi. Da quella serata si formarono diverse compagnie che girarono portando lo spettacolo in tutta l’Italia durante la stagione 2001/2002.

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Nel 2012 a Reggio nell’Emilia 17 donne e a Ferrara 9 donne hanno raccontato un testo coraggioso e tuttavia non estremo, con delicatezza e ironia.

immagineDopo il video dello scorso anno che invitava le donne ad alzarsi dovunque si trovassero e a indicare il cielo con un dito in silenzio, per il 14 Febbraio sempre a favore di questa causa  Eve Ensler è stata promotrice di  One billion rising il flash mob planetario contro la violenza sulle donne, la prima iniziativa mondiale per affermare il diritto alla vita e alla dignità delle donne. Il flash mob è un raduno spontaneo convocato via web. Chi si incontra, balla una coreografia e utilizza i movimenti del corpo per manifestare un concetto e sostenere una causa.
Sul sito web di One billion rising c’è il kit con le istruzioni sull’evento, i consigli sull’organizzazione e i video tutorial con la coreografia.

Hanno aderito 189 paesi nel mondo, oltre 70 città in Italia, 13mila organizzazioni femminili coinvolte, e milioni di donne e uomini che hanno aderito, dal Bangladesh a Roma, dal Dalai Lama alla pacifista Vandana Shiva, da Yoko Ono a Robert Redford, da Charlize Theron a Anne Hathaway, Jessica Alba, Michelle Hunziker. La previsione è di un miliardo di donne e uomini insieme a ballare nelle piazze e nelle strade del mondo.

“Un miliardo è il numero di donne violate nel mondo: è un’atrocità. Ma un miliardo di donne che danzano per strada nel mondo è una rivoluzione”, dice Eve Ensler, 59 anni, anche lei purtroppo vittima dell’amore violento e degli abusi di suo padre. Scrivere è stato per lei importante. L’impegno sociale è oggi una delle sue priorità.

V-Day e la Panzi Foundation, hanno istituito la Città della Gioia, una comunità che ospita le vittime degli stupri di Bakavu grazie anche al supporto dell’Unicef.
La Città della gioia offre ogni anno a 180 congolesi vittime di violenza di genere l’opportunità di seguire terapie di gruppo, training di auto difesa, corsi di educazione sessuale (prevenzione dell’AIDS e controllo delle nascite), di economia, teatro, ecologia e orticultura.

Danzeranno in piazza, nelle scuole, nei posti di lavoro, donne e uomini che  vogliono manifestare il loro dissenso a questo orrore planetario per dire: “Mai più stupri, incesti o abusi, le donne non sono una proprietà”.

Autore: Mariapaola De Santis

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